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Romanzo rivelazione. Quel santo che giocava a pallone |
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PAolo Perazzolo, Famiglia Cristiana, 02.01.2005 |
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In campo Francesco rivela una grazia unica. Basterà a salvare lui, Pasolini e il piccolo Alberto? |
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Non è facile scrivere un libro che, parlando di calcio, affronti i temi dell’innocenza, del tradimento, del senso di colpa, del riscatto, della purezza e del peccato, delineando al tempo stesso il ritratto di un’epoca.
Eppure qualcuno ci è riuscito: è un giovane scrittore italiano, nato a Parma nel ’69, che si chiama Alberto Garlini, già autore di una raccolta di poesie (Le cose che dico adesso, Nuovadimensione) e di un romanzo (Una timida santità, Sironi, vincitore del premio Vigevano 2003).
Il suo Fùtbol bailado, pubblicato da Sironi (pp. 480, euro 16,50), ci sembra uno dei libri più emozionanti e interessanti firmati negli ultimi tempi da un giovane scrittore italiano, decisamente al di sopra della media, nonostante qualche lieve imperfezione.
Due registi contro
Come nei grandi film – e questo libro ha molto di cinematografico, soprattutto nl montaggio narrativo – , la prima scena contiene tutto: nella primavera del ’75 le troupe di Pier paolo Pasolini, che sta girando Salò o le 120 giornate di Sodoma, e di Bernardo Bertolucci, che sta lavorando a Novecento, disputano una partita di calcio in un campo di Cittadella, vicino a Parma.
A un certo punto fa il suo ingresso in camo Francesco Ferrari, il cui modo di giocare colpisce profondamente Pasolini, e tutti i presenti, per l’irragiungibile grazia ed eleganza. Prima di buttarsi nella mischia, Francesco incontra il piccolo Alberto “abbandonato” sugli spalti dal padre (figura, questa, che costituisce uno dei temi centrali del libro).
I tre personaggi – Pasolini, Francesco e Alberto – sono legati da un filo invisibile ma indistruttibile: sono segnati dalla morte, dal senso di colpa, dal desiderio di riscatto e di recuperare un’innocenza perduta.
Francesco, che non a caso l’autore accosta al santo di Assisi, dopo una folgorante carriera lascerà il calcio, travolto dallo scandalo delle scommesse, per abbracciare una nuova vita.
Garlini sviluppa in parallelo le vicende dei tre protagonisti, mescolando in continuazione i piani temporali e componendo l’affresco di una stagione che va dal dopoguerraa oggi e che risulta, alla fine, molto più convincente dei tentativi di altri scrittori della sua generazione, anche se il suo obiettivo non è certo la ricostruzione storica, ma semmai l’invenzione letteraria che parte dalla realtà.
Fùtbol bailado è un romanzo di formazione, un romanzo sul clcio, un romanzo “storico” anche e persino un romanzo denso di spiritualità. È soprattutto uno splendido romanzo, esposto al rischio della retorica, in cui, per fortuna, non cade mai.
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