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Il libro della settimana |
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Permesola, 01.11.2004 |
Permesola.com |
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Una nuova interessante proposta della Collana Indicativo Presente (Sironi Editore), curata da Giulio Mozzi, è in libreria.
La scritta “AMOR” trapunta la pettorina viola di un abito di filo spinato. E’ l’immagine di copertina dell’atto unico From Medea di Grazia Verasani a condensare graficamente il dramma di amore e sofferenza che si dispiega nelle pagine: trentasei scene agite nello spazio costretto di un centro di riabilitazione ove quattro donne scontano il “pedaggio della tristezza” per un identico gesto che non possono cancellare e non sanno motivare.
Lontano dal mondo convivono nell’incubo individuale dell’uccisione della propria creatura. Allo stesso modo agì Medea, ma con strategia. Qui le movenze del crimine sono irrazionali e non pianificate e le vere vittime paiono loro che con quel gesto hanno ucciso anche se stesse. Ora voci di bimbi le rincorrono ossessive senza requie.
Non si giudicano. Condividono gli spazi e l’identico dramma, ciascuna con le sfaccettature individuali del proprio carattere affrontando l’angoscia e il rapporto con le compagne. L’amore forte, forse troppo forte, quanto immaturo e scardinante ogni razionalità, è stata la vera miccia della fatalità omicida.
Le assassine compongono il più accorato poema di amore e solidarietà. A volte si gettano parole brusche le une contro le altre… ma poi ci si stringe in un solidale abbraccio e scivola nel pianto.
“Se ammazzi tuo figlio, i morti sono due” e non rimane che sognare di uscire dall’incubo, divenire come una medusa che fluttua nelle acque marine, placidamente cullata.
“From Medea” è un delicato dramma femminile, in cui i sentimenti sono distillati con misura, ma ancora hanno spazio.
“Ci sono giorni calmi, qui, silenziosi, dove non ci diciamo niente. Lavoriamo, facciamo quello che ci dicono di fare, ma non riusciamo a parlarci. Siamo afone e dure, certi giorni, con le facce bianche dei sassi e la testa vuota. Ci passiamo vicino quasi con fastidio, con irritazione, coi cinque sensi smorti e una tempesta, dentro, che non esce mai. Ci sono alcune che a vederle così, fredde come i ghiacciai, sembrano bottiglie lanciate da una nave, ma senza un messaggio arrotolato dentro. Ci sono quelle che gridano, e quelle di cui non ho mai sentito il suono della voce. Ci sono quelle affettuose, che se ti vengono vicino ti scaldano e hanno un buon profumo. Ci sono quelle che non si lavano e che ti passano accanto come correnti fredde, facendoti venire i brividi. Ma tutte, tutte quante, sono le migliori amiche che io abbia mai avuto. Guardo le cosce stanche, le borse sotto gli occhi, le mani… (guarda le sue) di donne così fragili da mettermi in soggezione, e penso che non esiste al mondo una roccia che un giorno non si sbricioli, dentro o fuori, sia che si veda sia che non si veda. E mi sorprendo, ancora, di quanto possa essere ostinato e resistente il cuore di una donna.
Buio ”
From Medea, già rappresentato con favorevole accoglienza in Italia, è in produzione in Germania.
Paola Dentone
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