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I libri di Daemon |
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| Franco Baldasso, Daemon, 10.09.2003 |
| www.daemonmagazine.it |
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Autore: Davide Bregola
Titolo: Racconti felici seguiti da La lenta sinfonia del male
Editore: Sironi, 2002
Prezzo: 12,50 €
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| Se "raccontare è la cosa importante, l'importante è condividere le storie, se siano storie proprio vere, vere così, o no, non importa poi tanto" come scrive Giulio Mozzi presentando questo volume di racconti, Bregola si rivela un narratore accattivante. Un narratore che ti conduce nel suo piccolo mondo fatto di storie di periferia, di personaggi verosimili , anzi "i personaggi" di ogni paese. Scherzacci, rapporti sempre sofferti con l'altro sesso, sofferti perché queste donne in un modo o nell'altro "ce la fanno" sempre (ai cari e sensibili maschietti, s'intende). Situazioni comuni ma divertite, spontanee. Senza quei filtri letterari o quella pretesa da situazione esemplare o straordinaria che troppo spesso sapora di stucchevole gratuito. Questo è un punto a suo favore: già nel titolo, subito l'autore vede la narrazione come qualcosa di positivo, come un valore in sé, gli stessi personaggi si incontrano e si raccontano divertiti le loro vicende: al bar, per la strada, in uno dei tanti circoletti culturali dove si pensa a 20'anni, se non di cambiare il mondo, almeno di fare un gran fracasso in paese. E il mondo, il grande mondo, sta fuori, lontano, ma non troppo. Non troppo perché nell'immaginario anche sognante, a volte quasi ingenuo, che sorregge il narrare rigorosamente in prima persona, ci sono tutte le componenti che demistificano
qualsiasi assolutizzazione delle vicende. Il mio mondo è questo - sembra raccontarci Bregola – se ne volete un altro basta tranquillamente prendere la macchina o a limite il treno. O meglio, connettersi col computer. Proprio il mondo tecnologico sottende sempre, anche a livello metaforico, la fantasia della narrazione, ma sembra sempre derivare da esperienza vissuta. In definitiva è una delle modalità più forti di contatto con la realtà, radicata in un'intera generazione. Ma c'è anche tutto il mondo naturale, dalla campagna al cielo stellato con una spiccata curiosità per l'astronomia, che sorride sempre alle vicende narrate. Più come sottofondo lirico che mitico, come se fosse ricettacolo
delle varie memorie, delle varie storie che la campagna porta con sé. I primi racconti sono i migliori: Mazurca di periferia, Ra ra ri rai-ra (dal celeberrimo tormentone di qualche estate fa), Gualtiero Jacopetti e i Mondo movies li leggi tutti diun fiato. Meno riuscita invece è la storia di un'anima finale, l'"apprendistato di un uomo", Lenta sinfonia del male, che fa da controcanto al tono della raccolta già nel titolo. Si perde un po' quando tenta il monologare drammatico, mentre quando ritorna a dire che ogni luogo è uno scrigno di storie passate Bregola ritrova la sua vena migliore.
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