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L’Esordiente: Casadei |
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| Il corriere della sera - Ed. Veneto, 18.06.2003 |
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| “Il mio romanzo? Un collage di punti di vista” |
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Cosa accade nella scuola, nel quartiere e nella città, dopo il suicidio di Angela B.? Per rispondere a questo interrogativo, che scatena mille altre domande, l’esordiente padovano Umberto Casadei (laureato in Scienze Politiche, di mestiere proiezionista e commesso) ha prodotto un insieme etereogeneo di testi, tasselli di un collage narrativo, che non rispetta l’ordine cronologico degli eventi: si alternano per oltre 500 pagine lettere, articoli di giornale, frasi d’addio, voci e sussurri della classe e la testimonianza fiume dell’adolescente Gianni Dezanni, che sarà trasformata in romanzo dagli editor Mario Parecchio e Rinaldo Quancosa. Il suicidio di Angela B. di Umberto Casadei, pubblicato dalla Sironi di Giulio Mozzi, contiene infatti un altro libro (firmato da Gianni Dezanni), con tanto di frontespizio, editore fittizio (Monopolio) e data di pubblicazione (2001).
Casadei, perché ha scelto questa struttura frammentaria e articolata?
“Ho provato ad assumere la posizione del narratore onniscente, ma in questo modo gestivo la complessità da un solo punto di vista, senza afferrare la realtà in modo completo. Ho così deciso di inventare Gianni, un adolescente che attraversa un periodo di forte subbuglio e affronta con la scrittura l’indifferenza e la distanza dal resto del mondo. Un personaggio, però, non era sufficiente e ho fabbricato attorno a lui una rete di altre individualità distinte e autonome, che osservano la realtà con sensibilità differenti. Chi legge il libro nell’ordine prestabilito percepisce il movimento di una storia, che sgorga da una scintilla, si complica e raggiunge una soluzione. Negli ultimi capitoli racconto la conciliazione tra le famiglie, ma si tratta di un episodio precedente alla crisi definitiva, che ho inserito all’interno del libro, senza rispettare la successione cronologica. La conclusione è perciò illusoria: la realtà non ha mai la forma di una storia."
Quale rapporto esiste tra l’autore e le voci narranti?
“Questo libro è sostanzialmente la mia vita, non in senso strettamente autobiografico: i fatti narrati sono inventati, ma il tessuto relazionale appartiene alla mia esperienza personale. La mia voce, scrivendo, si è trasformata nella voce dei personaggi. L’autore, Umberto Casadei, rappresenta una sorta di guida turistica all’interno di un viaggio letterario”.
Il punto di partenza, per questo lungo tragitto, è stato il suicidio.
“Lo considero un modo diretto per esprimere un’idea di mistero, che ognuno si porta dentro, uno spazio difficilmente raggiungibile dall’esterno. La ragazza suicida, al contrario di altri personaggi che restano attaccati alla vita, è una ragazza normale. Il fatto che compia questo gesto estremo e, per così dire, letterario apre le porte all’inconoscibilità. Attorno a questo nascono discorsi di tipo sociologico: i feticci inseguiti da tanta gente e i discorsi mediatici che coprono una realtà fatta di desiderio”. |
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