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Tullio Avoledo si racconta
Stando ai documenti e alla memoria dei miei genitori sono nato a Valvasone, in Friuli, il 1° giugno del 1957. Vivo e lavoro a Pordenone. Sono friulano per tre quarti e tedesco per il resto: fra i rami del mio albero genealogico c’è Johann Philipp Kimberger (1721-1783), allievo di J.S. Bach e musicista alla corte di Federico il Grande. Sin da piccolo ho sempre letto molto, probabilmente troppo. Dopo la maturità classica avrei voluto iscrivermi al DAMS a Bologna. Scelsi invece Giurisprudenza; non è stata una scelta felice. Dopo la laurea ho fatto per qualche tempo il consulente alla formazione per una ditta produttrice di personal computer e il copywriter per un’agenzia di pubblicità. Contemporaneamente traducevo libri dall’inglese e scrivevo per un giornale locale. Nel 1991 mi ha assunto una banca di Pordenone, per il suo ufficio legale, in cui lavoro tuttora. Nel ’95 ho sposato Anny, figlia di friulani nata a Parigi. Abbiamo due figli, Francesco di sei anni ed Elisa, nata il 29 maggio di quest’anno.

Due anni fa ho partecipato a un corso di scrittura tenuto a Pordenone da Mauro Covacich e Gian Mario Villalta. Mauro è stato il primo lettore di L'elenco telefonico di Atlantide, che è nato in parte per effetto di quel corso e in parte da una lettera dello scrittore inglese Arthur C. Clarke. Qui devo aprire una parentesi. Durante l’università mi venne voglia di leggere le opere di Shakespeare in inglese. Così cominciai a studiare da autodidatta quella lingua. Finii per leggere sempre più opere di autori anglosassoni, spesso nell’edizione originale. Nel 1998 scrissi una lettera a tutti i miei scrittori anglosassoni preferiti. Erano parecchi, e già trovarne gli indirizzi fu un’impresa notevole. Quasi tutti mi hanno risposto, e nel corso di quattro anni ho accumulato una raccolta fantastica di lettere, autografi e altri memorabilia, ma soprattutto un tesoro di contatti umani e di preziose informazioni. Non capita a tutti di ricevere consigli di lettura da David Foster Wallace, o di scrivere del Friuli a Robert Ludlum e di trovare poi due personaggi che parlano friulano nel suo nuovo romanzo...

Tornando a L'elenco telefonico di Atlantide, a una mia domanda sulla possibilità di replicare la coscienza umana su un supporto informatico, Sir Arthur C. Clarke rispose mettendomi sulle tracce di Soul Catcher 2025, un progetto della British Telecom che è poi diventato il nucleo di Atlantide. Mauro Covacich mi suggerì di inviare il dattiloscritto a Giulio Mozzi, che giusto allora stava curando l’avvio della collana indicativo presente per Sironi. Nel frattempo avevo finito anche un secondo romanzo, Mare di Bering, così spedii a Giulio anche quello. Risultato: dal momento che i due romanzi non si integravano nel progetto e nei parametri di indicativo presente, con mia grande sorpresa Atlantide e Bering sarebbero diventati il primo e il terzo titolo della nuova collana Questo e altri mondi! A ottobre ho avuto la mia “presentazione al tempio”, partecipando come autore inedito a Ricercare 2002, laboratorio di giovani scritture che si tiene da dieci anni a Reggio Emilia.

Qualche dettaglio tecnico: solitamente scrivo di notte, quando il resto della famiglia dorme, con le cuffie dello stereo sulle orecchie e nelle cuffie la musica dei miei autori preferiti. Se qualcuno dovesse domandarmi perché scrivo, gli risponderei “perché mi diverte. E mi diverto ancora di più a rileggere quello che ho scritto.” A me sembrano due buoni motivi.

L'universo accidentale
di Alan Lightman
Galápagos
"L'idea fondamentale. Intervista a Fabio Toscano" di Carlo Silini, Corriere Ticino
"Il cervello geniale che valeva per due" di Giulia Villoresi, Il Venerdì di Repubblica
"Come funzionava la testa di Leonardo" di Giovanni Caprara, Sette, Corriere della sera

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